“Bianchel e Netel”
Storia confusa:
Questa storia narra di un povero Cantastorie che disperato cerca dei bambini che lo aiutino a risolvere un pasticcio che si è verificato nel mondo delle favole.
Lo sfortunato mago Memorino, il custode delle favole, si è infatti ammalato di Bollicite acuta e deve sottoporsi alle cure “pungenti” della moglie Giuliva, incaricata dal medico di bucare tutte le bolle di favole che a causa della malattia si sono gonfiate su di lui riducendolo ad un materassino ambulante di bubboni di favole.
È successo che però un giorno Giuliva, presa da entusiasmo, ha bucato contemporaneamente due bolle particolarmente grosse quella della favola di Hansel e Gretel e quella di Biancaneve. Le due storie schizzate via insieme sono giunte ai folletti scrivani che distratti e non controllati dal mago le hanno riportate accavallate nel libro che una gentile signora teneva aperto sulle ginocchia. La donna cominciò, come faceva ogni sera, la favola della buona notte alla sua bambina:-” c’era una volta la casa di due sorelle Bianchel e Netel, rimaste orfane in giovane età..” Che strana storia, pensò la signora, sarà una favola in chiave moderna, però sembra interessante! e continuò:”In questa casa viveva una matrigna cattiva, che si guardava sempre allo specchio e che aveva cinque figli nani, tutti molto simpatici ma molto poveri. Un giorno Bianchel e Netel, mentre sbrigavano le faccende domestiche e la matrigna stava lavando i denti ai cinque nanetti, fecero sbadatamente cadere sul pavimento lo specchio magico della matrigna che si ruppe in mille pezzi e, prima di schiantarsi definitivamente, così parlò “Sono lo specchio delle sue brame ma non mi piace questo reame, se dalla casa non fuggirete, anche la vita ci perderete”. Bianchel e Netel decisero così di scappare di casa e, per precauzione, presero con sé una mela avvelenata che la matrigna aveva preparato per disfarsi di loro. Prima che spuntasse l’alba le due sorelle uscirono dalla finestra di casa, ma furono viste da uno dei cinque nani che cominciò a gridare “Aspettate, veniamo con voi, siamo stufi di addentare mele magiche a pranzo e cena perché nostra madre non fa che rimirarsi allo specchio!!!”. Così, detto fatto, scapparono in sette e si rifugiarono in una casetta fatta tutta di zucchero, nel bosco. Era proprio una bella casetta, magica naturalmente, e generosa, tanto che recitava filastrocche per invogliare i bambini a sfamarsi: “Chi mi mangia la cucina zuccherosa e sopraffina?” E i sette non si facevano pregare: ogni giorno si rosicchiavano un pezzo di casa per sfamarsi: chi sgranocchiava il tetto, chi una finestra, chi un lavandino … finché, ovviamente, la casetta crollò. I sette ragazzi non sapevano proprio che fare, anche perché la matrigna li stava cercando e temevano che li ritrovasse e li punisse crudelmente. Si rimisero allora in viaggio finchè non trovarono un’altra casetta … sembrava perfetta! 7 sedioline, 7 bicchieri, 7 piatti, 7 letti e 7 mele rosse … troppo perfetta!!! Bianchel vedendo le mele capì l’inganno, la matrigna li aveva intrappolati!!! Ma per fortuna passò di lì un principe azzurro a cavallo, che vide Bianchel e se ne innamorò. Imprigionata la matrigna il principe decise di sposare la ragazza e siccome la lei non voleva saperne di seguirlo senza gli altri sei, il principe ebbe il suo da fare a farli salire tutti
quanti sul povero cavallo, che si avviò, molto lentamente, verso il castello.
Al castello la matrigna dovette seguire un corso di rieducazione con il maestro di corte. Diventata buona aprì un’attività, lavorava 364/5 giorni l’anno tenendosi solo un giorno per sé, il giorno della “notte della felicità”nella quale portare i doni confezionati durante tutto l’anno ai bambini buoni e il carbone a quelli, ma di quello dolce, ai bambini birichini.