“A Christmas Carol” (2013)

                                                             2013-11-26-17-05-50  Charles Dickens

 

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A Christmas Carol#7Il protagonista Ebenezer Scrooge, è un ricco ed avaro vecchio finanziere della Londra del 1843, che non spende nulla nemmeno per sé e per il quale il Natale è una perdita di tempo.

Talmente infastidito dalle festività, costringe il suo umile impiegato Bob Cratchit, al quale dà uno stipendio da fame, a presentarsi al lavoro anche il giorno della Vigilia di Natale. Per strada risponde male a tutti coloro che intonano un “Canto di Natale” o che gli fanno gli auguri, incluso l’affettuoso nipote Fred, figlio della defunta sorella Fanny, che invano lo prega di cenare con la sua famiglia: l’unica compagnia che conta per Scrooge è quella della sua cassaforte. Per questo accanito interessamento ai soldi è una persona poco amata da tutti i cittadini.

La sera della vigilia di Natale, mentre sta rincasando, gli sembra di intravedere tra la neve, specchiato nel picchiotto del suo portone il volto del defunto socio in affari Jacob Marley, morto sette vigilie di Natale prima, visione che lo turba profondamente.

A Christmas Carol#6Rinchiusosi nella sua lussuosa casa, comincia a percepire dei rumori strani: ora quello di un carro funebre che si trascina invisibile sulle scale avvolte nel buio, ora un rumore di catene nella cantina, infine vede oscillare da sola una campanella collegata alla deserta camera antistante, trascinando tutte le altre della casa in un suono assordante e spaventoso.

A questo punto si apre una porta, e compare il fantasma di Marley: una visione tremenda, tanto più terrificante in quanto, scoperte le bende per mostrare il volto, cade la mascella dal viso. Intorno alla vita, una catena forgiata di lucchetti, timbri, portamonete, assegni, e tutto quel materiale che, secondo l’ammissione di Marley, lo ha distolto dal fare del bene agli altri accumulando denaro tutto per sé: il rimpianto per aver vissuto chiuso nel proprio egoismo lontano dalle persone che amava e che lo amavano costituisce la sua pena eterna, una dannazione che lo costringe a vagare per il mondo senza poter vedere la luce di Dio.

Il solo sollievo è ammonire Scrooge, perché la catena che si sta forgiando è ben più lunga e pesante della sua. Se andrà avanti così, anche lui subirà la stessa sorte: Marley gli annuncia allora la visita imminente di tre spiriti: uno che incarna il Natale passato, un altro quello presente, l’ultimo il Natale futuro. Scrooge non ne rimane troppo turbato e quando il fantasma del socio e degli usurai, peggiori persino degli avari, scompaiono, egli si corica.

Lo Spirito del Natale Passato

All’una di notte di Natale appare lo Spirito del Natale Passato. È un fantasma circondato da una corona di luce che si sprigiona dal capo,A Christmas Carol#5 facendolo assomigliare a una candela e con in mano un cappello in forma di spegnitoio ed un ramo di agrifoglio, che sveglia e riporta Scrooge indietro nel passato a rivisitare la propria infanzia dimenticata: in una scena è bambino sui banchi di scuola, mandato a studiare in collegio dal padre, che, per distrarsi dal dolore familiare ed essere per un po’ lasciato solo a riprendersi dallo sconforto, ha voluto allontanare il figlio maggiore dalla famiglia, disperata come lui ed Ebenezer stesso per la morte della moglie (madre di Scrooge); era solo, triste e senza amici, studiava in un’aula buia, ma amava ancora il Natale. In un’altra scena, qualche tempo più tardi arriva la sua sorellina Fanny, tornata per riportarlo a casa, dopo avere convinto il padre a riprenderlo in famiglia. È un momento felice, un abbraccio tra i due, stretti da un affetto immenso, con il giovane Scrooge che salta di gioia.

Il fantasma ricorda a Scrooge l’affetto che lo legava alla defunta madre ed alla defunta sorella, e che il di lei figlio Fred rappresenta l’unico parente. Ricordando la freddezza con la quale lo ha trattato, Scrooge ne risulta turbato.

Qualche anno dopo è apprendista contabile presso l’anziano e benevolo Fezziwig: anche qui è Natale, ma Fezziwig fa risistemare l’ufficio in modo da trasformarlo in una sala da ballo dove si terrà una festa sontuosa. Nelle piccole follie natalizie dell’allegra compagnia cadono le differenze di classe, si canta e gioca tutti quanti, bambini, giovani e anziani. Fezziwig e la moglie sono degli anfitrioni imbattibili, scherzano e fanno i pagliacci con tutti.

Scrooge è messo di fronte con imbarazzo al ricordo di quanta gioia, con così poco sforzo da parte del buon Fezziwig, egli sia stato capace di provare, in contrasto con i suoi abituali comportamenti nei confronti del suo impiegato Cratchit.

La scena cambia ancora e appare uno Scrooge adulto, ricco e trasferitosi con Marley come capo-finanziere nel suo nuovo studio omonimo dopo la morte del padre e di Fezziwig. Scrooge è di fronte a Bella, la fidanzata, una ragazza povera e senza dote dopo la morte dei genitori. Ella vuole lasciarlo libero, consapevole che la promessa che egli le fece, quando erano poveri entrambi, non può essere mantenuta ora che lui è cambiato. Scrooge si rivede accettare con malcelato sollievo l’offerta della ragazza. Da quel giorno lui sarà solo e gelido.

Il passato non si può cambiare. Scrooge è disperato, implora il fantasma di non tormentarlo più. Molto più tardi, Scrooge assiste a una cena di Natale: riconosce la sua ex ragazza ormai sposata da anni, con tanti figli, povera ma felice. Fa un sarcastico commento su Scrooge al marito. È appena arrivata la notizia che Marley è abbandonato sul letto di morte, neanche il suo vecchio amico è lì per confortarlo. Preso dal rimorso, Scrooge schiaccia il copricapo-spegnitoio sulla testa del fantasma-candela fino a farlo scomparire: ma la luce chiusa nel cappello inonda tutto il pavimento come un diluvio terrorizzando il vecchio. Scrooge si ritrova nella sua camera da letto a dormire e riposarsi, per poi affrontare lo Spirito del Natale Presente dopo essersi svegliato nel cuore della notte antimeridiana.

Lo Spirito del Natale PresenteA Christmas Carol#2

Scrooge viene destato dal secondo spirito, quello del Natale Presente, che appare come un presunto Babbo Natale gigante, con un mantello verde orlato di pelliccia bianca, una corona di agrifoglio sulla testa e una torcia-cornucopia nella mano, seduto sopra un trono di pietanze natalizie. Questo spettro conduce Scrooge dalla famiglia di Bob Cratchit che sta consumando la cena di Natale; sono tutti felici, anche il piccolo e storpio Tim sebbene vivano poveramente, dato il misero salario concesso da Scrooge, tanto da non poter comprare nemmeno le medicine per il piccolo Tim.

Il fantasma mostra a Scrooge altre persone che passano il Natale: un gruppo di minatori che intonano un canto di Natale attorno a un focolare, due guardiani di un faro che brindando e cantando sempre attorno a un fuoco si scambiano un Buon Natale e dei marinai su un bastimento in mezzo all’oceano che si scambiano gli auguri e che dedicano un pensiero ai loro cari. Scrooge è molto stupito da ciò che ha appena visto.

Infine Scrooge e lo spettro sono nella casa di Fred, nipote di Scrooge, che sta passando il Natale in allegria con i suoi amici e parenti. Fred sta ridendo coi suoi invitati delle grottesche manie dello zio, ma nonostante questo pronuncia parole di affetto per lui e brinda alla sua salute.

Prima di congedarsi, lo spettro mostra a Scrooge due bambini, che stavano ai suoi piedi nascosti dalla veste. Laceri e miserabili, essi rappresentano l’Ignoranza e la Miseria alla quale i poveri sono condannati dalla classe della quale Scrooge fa parte. Egli ne è sconvolto, ma lo spettro gli ricorda che lui stesso, solo poco prima, aveva augurato prigioni e lavori forzati per i bisognosi. Allo scoccare del campanile della Cattedrale di St. Paul, lo spettro del Natale Presente muore con i due bambini e si disintegra nell’aria.

Scrooge si ritrova sperduto nella nebbia, all’arrivo del terzo e ultimo spirito.

Lo Spirito del Natale Futuro

Il terzo spirito (quello del Natale Futuro) si presenta come una figura altissima, avvolta da un nero mantello e un cappuccio da cui nulla traspare se non una mano nera che sporge da una manica. Invano Scrooge chiede che parli: la figura, per rappresentare su di lui la paura del futuro (come il suo volto sospettoso quanto il futuro) e per fargli capire che deve essere gentile, è silenziosa per tutto il suo tempo e lo guida solo con un dito, essendo dunque il più triste degli spiriti.A Christmas Carol#1

Siamo ancora a Londra, ma nel Natale dopo, e Scrooge assiste a diverse scene, il cui argomento è la morte di un vecchio tirchio, deriso da tutti. Due banchieri della city parlano del suo ormai prossimo funerale: mentre uno afferma di andarvi per puro dovere, l’altro, schernendo la tirchieria del defunto, è interessato soltanto a rifarsi a sue spese con la cena gratis del funerale. Un povero padre che era debitore al vecchio non nasconde alla famiglia il sollievo per la sua morte perché a chiunque saranno trasferiti i debiti, il futuro creditore sarà sempre più buono di lui. In un negozio di rigattiere, Scrooge osserva disgustato i servi del defunto mentre si dividono tutto quello che hanno potuto rubare in casa sua, incluse le tende del baldacchino che ne proteggevano il corpo e la camicia sottratta dal suo abito funebre: l’ammontare totale è venduto al rigattiere tra le risate di tutti. Alla fine il povero Scrooge ha capito che se non cambierà davanti a lui troverà soltanto la morte. Ed infatti, quando lo Spirito gli mostra la sua tomba, nel Natale successivo, con solo Fred a trovarlo ma felice per poter ereditare il suo patrimonio, Scrooge si pente di tutto ciò che ha fatto, anche quando vede nello stesso Natale la tomba del piccolo Tim Cratchit, ammalatosi purtroppo per le medicine che la famiglia non poteva permettersi per il basso stipendio del padre, sfruttato da Scrooge.

Il ravvedimento

Ebenezer Scrooge si ritrova nel suo letto e scopre che è la mattina del giorno di Natale e glielo conferma un ragazzo che passa sotto la sua finestra. Forte della lezione ricevuta la notte scorsa, manda il ragazzo a comprare il più grosso tacchino in vendita al negozio lì vicino e, premiandolo con generosità, glielo fa portare a casa di Bob Cratchit. Sbarbato e ripulito esce per strada, salutando tutti con calorosa affabilità. Incontra l’uomo che gli aveva chiesto un contributo per i più poveri, si scusa con lui per il suo comportamento e A Christmas Carol#3dona una grossa cifra di denaro. Trova poi la forza di presentarsi a casa di suo nipote che lo aveva invitato per Natale: accolto con calore, passa il più bel Natale della sua vita. La mattina dopo, nel suo ufficio, aspetta l’arrivo di Cratchit, ignaro del cambiamento del suo datore di lavoro. Egli arriva con affanno in ritardo e Scrooge lo affronta con il vecchio cupo cipiglio: non è disposto a tollerare ancor di più questi comportamenti, pertanto gli comunica, aprendosi in un sorriso mai visto prima, un generoso aumento di stipendio. Da allora Scrooge, buon amico di Cratchit e un secondo padre per il piccolo Tim, diventa una persona molto amata e trova finalmente la pace nell’anima.

 

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